lunedì 14 gennaio 2013

Teoria dell’incisione su rame


prova etching 2 
Qua sopra vedete uno dei miei tentativi di etching, o meglio di incisione su metallo. Un tutorial ben fatto lo potete trovare sul nuovo blog di Ardesia nera come avevo già accennato nel penultimo post. Ma una volta letto il tutorial e raccolto tutto l’occorrente mi sono messa subito al lavoro e…mi sono divertita un sacco!
Però più che sulla tecnica e su cosa si deve fare per ottenere un risultato vorrei soffermarmi su cosa succede quando utilizziamo delle sostanze particolarmente reattive sulle lamine. Nel caso del rame ho già spiegato quanti e quali ossidi si formano a seconda della sostanza con cui viene a contatto, spesso basta l’aria per far ossidare il rame ma esistono metodi più o meno veloci per creare patine di diverso colore.
Nel caso dell’incisione l’ossidazione che si crea è così forte che rimuove il rame sulla superficie della lamina e lo trasforma in una sostanza solubile in acqua, infatti solo i punti a contatto con la soluzione acida reagiranno, mentre quelli protetti da quello che può essere un pennarello indelebile o altre vernici idrosolubili (anche smalto per unghie) non reagirà e sarà quindi intatto una volta rimosso il tutto.
Abbiamo quindi tre reagenti principali:
- rame (presente anche nell’ottone)
- acido cloridrico (o acido muriatico)
- acqua ossigenata
Nel tutorial Ardesia Nera suggerisce una soluzione metà acido cloridrico metà acqua ossigenata da mettere in contatto con la lamina da incidere per circa un paio d’ore.
Io ho provato con una lamina di rame di spessore 0,5 mm mm che ho decorato con cerchi e righe ondulate fatte con il pennarello indelebile. Dopo circa un’ora la soluzione da trasparente era diventata verde, segno che qualcosa di nuovo si era formato.
Ciò che dava questo colore alla soluzione è cloruro rameico (CuCl2), ed è la prova che il rame presente sulla superficie della lamina ha reagito con l’acido cloridrico attraverso queste reazioni:
2Cu + O2   --->   2CuO
2CuO + 2HCl   --->   2CuCl2 + 2H2O
queste informazioni le ho cercate solo dopo aver visto il risultato primo perché volevo capire cosa fosse la sostanza verde disciolta in acqua e secondo non avevo ancora capito a cosa servisse l’acqua ossigenata.
Vedendo le due reazioni che portano al cloruro rameico ho capito così che l’acqua ossigenata ossida il rame in modo da favorirne la reazione con l’acido cloridrico. Il cloruro di rame formato andrà poi a disciogliersi in soluzione e si può così rimuovere facilmente semplicemente buttando via la soluzione e lavando la lamina.
Visto che sono ai primi esperimenti devo ancora capire bene come riuscire bene a proteggere la parte di lamina che non deve reagire, ho notato infatti che tenendo delle lamine di ottone di spessore 0,4 mm per 2 ore immerse nella soluzione proteggendo solo la parte sopra il lato sotto ha reagito così tanto che una parte di lamina si stava corrodendo irregolarmente visto che non era protetta (come si vede dal pezzo di lamina qui sotto, il rosso che si vede potrebbe essere rame che non ha reagito e si è depositato sulla lamina).
prova etching corrosione
Con la lamina di rame invece ho cercato di coprire anche il lato sotto colorando tutto il lato e i bordi col pennarello.
Ovviamente non mi fermerò qui a fare nuovi tentativi, anche se sono un po’ frenata dal fatto che sono una cippa nel disegno e il massimo che posso fare è qualche disegno astratto, mentre penso sia una tecnica da sfruttare per chi sa creare dei disegni particolari da incidere su una lamina.
Inoltre ho trovato anche diversi tutorial in inglese per trasferire delle foto con questa tecnica ma ci vogliono dei strumenti più tecnici, se vi interessa cercate etching su instructables, un sito dove direi che si possa trovare un tutorial su tutto quello che vi viene in mente!
Spero vi sia piaciuta questa ennesima lezione di chimica,ricordandovi che si deve sempre lavorare con attenzione con qualunque reagente chimico (anche se si tratta di prodotti casalinghi) vi saluto e ci vediamo alla prossima!
Ciao ciao!

13 commenti:

  1. Ciao, anche io lo scorso mese ho creato qualche incisione sul rame utilizzando questa tecnica!! Anche per me è stato molto divertente...sebbene abbia trovato anche qualche difficoltà: prima tra tutte il fatto che dopo 10/15 minuti che il pezzo di rame era immerso nella soluzione di acido muriatico e acqua ossigenata il disegno fatto col pennarello indelebile si "scioglieva"!! A te non è successo?!
    Le proporzioni dei due liquidi che avevo utilizzato io però erano diverse: 2 parti di acqua ossigenata e 1 di acido muriatico...forse dipende da questo!!
    Comunque questa tecnica mi piace davvero tanto, e credo anche che sia molto versatile, anche se come te purtroppo non sono una cima nel disegno ;-)
    Per quanto riguarda il retro del pezzo da incidere, io per essere sicura che non si rovinasse lo avevo dipinto tutto con del vecchio smalto per unghie, e poi dopo lo avevo tolto con del normale solvente per smalto!
    Ciao ciao
    Cristina

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao! guarda, con il pennarello indelebile da CD non mi fa nulla, mentre ho visto che con l'uniposca qualcosa viene via subito anche facendo metà e metà quindi non so, dipende forse da quanto è reattivo o stabile l'inchiostro sulla lamina..sullo smalto ho infatti letto che si può usare quindi secondo me è un metodo utile, e forse aiuta anche a rimuovere meglio i residui di ossido passandoci con l'acetone alla fine, ma devo ancora provare a usarlo! grazie per il tuo commento! ciao ciao!

      Elimina
  2. Sono d'accordo, ci vuole l'uniposca!!! Io uso quello medio, mi piacerebbe anche provare con il sottile, ma mi sembra troppo poco spesso, tu che dici?

    RispondiElimina
  3. E brava dottoressa^^
    Tutta questa chimica mi spaventa un po' XD
    Ma devo provare anche io, appena mi procuro l'acqua ossigenata giuro che mi metto e sperimento!
    Grazie per le mille informazioni tecniche^^!

    RispondiElimina
  4. Ciao helena...quella dell'incisione è una ternica che devo ancora provare e non capisco molto di chimica, ma per mia esperienza ho capito che il rame prima di essere esposto a reazioni chimiche dev'essere pulito bene, con del sapone per i piatti e un goccio di ammoniaca per pulirlo dal grasso della pelle che lo ha toccato...mi scuso della domanda se è banale: ma tu l'hai lavata prima di usarla la lastra? Magari è quello il problema della mal diffusione della corrosione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. cavoli, mi hai beccato, e cioè ammetto di non averla pulita bene prima la lamina (quando sono in laboratorio sono più precisa ma quando sono a casa diciamo che faccio un po' come capita..) però forse la presenza del grasso al massimo crea delle ombre sulla lamina, non penso sia quello che ha creato quel bordino frastagliato, mi dà l'idea che fosse il liquido che passando fra la lamina e il barattolo (l'ho tenuto chiuso in un barattolo di vetro) pian piano a corroso la lamina..comunque la prossima volta cercherò anche di essere precisa sulla pulizia, hai ragione!

      Elimina
  5. Ciao helena...quella dell'incisione è una ternica che devo ancora provare e non capisco molto di chimica, ma per mia esperienza ho capito che il rame prima di essere esposto a reazioni chimiche dev'essere pulito bene, con del sapone per i piatti e un goccio di ammoniaca per pulirlo dal grasso della pelle che lo ha toccato...mi scuso della domanda se è banale: ma tu l'hai lavata prima di usarla la lastra? Magari è quello il problema della mal diffusione della corrosione.

    RispondiElimina
  6. E' una tecnica che sto meditando e cercando di assimilare il più possibile, La tua lezione di chimica la trovo davvero interessante, anche perchè mi piace sapere fino in fondo cosa succede,anche all'interno di una soluzione chimica. Da provare sicuramente, ma aspetto la bella stagione così posso stare fuori senza problemi...
    Grazie
    Grazia

    RispondiElimina
  7. Non avevo visto questo tuo post ^_^ ti ringrazio..

    RispondiElimina
  8. Bellissimo e interessantimo questo post!
    Peccato che questa tecnica di incisione non funzioni anche con l'alluminio altrimenti l'avrei provata di corsa!

    RispondiElimina
  9. Ciao Helena!
    io anche mi diverto a realizzare 'creazioni' con vari tipi di teniche, tra qui etching.
    il pennarello indelebile va benissimo, non è necessario l'uniposca!! se la reazione non viene correttamente è perche il mordente creato non ha le proporzioni giuste.
    piu spessa è la lamina, meglio verrá la reazione. con lamine sottile quasi non si vede!! e rischi la corrosione.
    per proteggere le parti che non devi incidere un fantastico nastro isolante ti salva la vita:)
    un saluto e complimenti per il blog

    manu

    RispondiElimina
  10. ciao Elena
    bellissimo il tuo blog, lo visito spesso e volontieri... Parlando di etching, qualche tempo fa ho trovato nella bibblioteca della mia città, un libro molto interessante su come incidere vari metalli e dava anche le ricette per preparare le soluzioni da usare a secondo del metallo... e spiegava anche bene come proteggere le parti del metallo da non incidere(parlando di una carta plastica adesiva), Il libro si chiama : "Enciclopedia delle tecniche di gioielleria"
    la guida indispensabile per scegliere e usare materiali, pietre e incastonature / Anastasia Young
    Cornaredo : Il Castello, c2009 . - 256 p. : ill. ; 21 cm. (Monografia)
    Io ho potuto stampare le parti piu interessanti per consultari a casa...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao! scusa se il tuo commento è rimasto fermo per un po', ho fatto troppa vacanza dal blog ed era rimasto indietro, ma adesso l'ho finalmente letto e ti ringrazio per i complimenti e per il consiglio del libro, magari ce l'avessi anch'io in biblioteca questo libro ma l'avevo trovato tempo fa su google libri, è come consultare una biblioteca on-line, ma mi piacerebbe volentieri averlo tra le mani più che in formato digitale, lo cercherò, grazie!!
      Helena

      Elimina

Grazie per il tuo commento!!