mercoledì 30 novembre 2011

Not for sale

Nelle foto seguenti vedrete alcune nuove creazioni nate con alcuni acquisti fatti dallo stand di Idee on line alla fiera Il mondo creativo, ma come dice il titolo..sono mie e non saranno di nessun’altro!

orecchini fiore

Non è per essere egoista..ma questi orecchini sono troppo belli perchè io possa separarmene! Ho comprato due basi con la clip pensando di sfruttarle in qualche modo per creare degli orecchini con questi fiori bianchi che ho preso tempo fa da Etsy. Ho pensato bene di mettere come base un bottone che nascondesse la base dell’orecchino, e grazie a poche gocce di colla a caldo sono venute fuori queste due meraviglie!

anello fiore rosso e base rame

Stessa cosa per questo anello..la base era bella già di suo, ma con il fiore è perfetta!

E’ un post diverso dal solito visto che negli ultimi tempi tutte le creazioni che pubblico poi le metto anche in vendita..ma questa volta volevo mostrarvi i piccoli regali che mi sono fatta, delle creazioni veloci ma che mi piacciono tanto e che spero piacciano anche a voi!

Ma sono al lavoro con delle novità rameose..rimanete sintonizzati e vedrete!! Ciao!

mercoledì 23 novembre 2011

Mi sono dremelizzata!!

Ebbene si, adesso anch’io possiedo un Dremel!!
Ma prima vi racconto un po’ la mia gita al paese dei balocchi, e cioè Il mondo creativo, fiera che si è tenuta questo fine settimana a Bologna.
Il motivo principale per cui ci sono andata è stato perchè c’era la mitica Alessia di Beads&tricks ospite dello stand Dremel pronta a insegnare tutti i trucchi per lavorare le lamine di rame e ottone. 

DSC05636
Non vi dico l’agitazione prima di conoscere Alessia, io già di mio sono una persona che si agita con poco, se poi mi trovo davanti a una persona che ammiro da tanto e da cui ho imparato tanto di quello che so fare con fili, rame e perle diciamo che ci sta, per me è stato come incontrare un attore o un cantante famoso visto che l’ho sempre seguita ma solo da lontano! Devo ammettere però che appena conosciuta l’agitazione è passata immediatamente, perchè penso di aver trovato poche volte persone così entusiaste e sorridenti come lei, e poi è stata gentilissima nel rispondere alle mie domande e curiosità..alla fine mi sembrava di parlare con un’amica che non vedevi da tanto, e infatti se fosse stato per me sarei stata lì tutto il tempo a chiaccherare con lei, ma le avrei rubato troppo tempo e soprattutto l’avrei rubata anche a tutte le altre che come me volevano vederla al lavoro!

pendente_rame_2 Questa è la creazione che ho visto “nascere”!

Mi ha fatto veramente piacere anche conoscere tutte le altre persone che erano allo stand, come le ragazze dell’ufficio stampa Dremel e le blogger dello spazio ABC blog che hanno seguito con me la dimostrazione e che hanno descritto benissimo l’atmosfera che si è creata (per capire andate a leggere il post di Mammafelice!)

E’ stata la prima volta in cui mi sono trovata nello stesso posto con persone che condividono con me una passione, e questo mi ha caricato molto perchè mi ha fatto capire ancora di più quanto mi piace creare gioielli e quanto è bello soprattutto condividerlo con gli altri, internet aiuta tanto nella condivisione, infatti non avrei mai conosciuto Alessia e altre blogger senza internet, ma quando invece che davanti a uno schermo si è davanti a una persona è molto meglio, anche per una timida come me!
DREMEL_4000

E adesso vi confesso come ho ceduto al Dremel: ammetto che nella mia testa mentre arrivavo a Bologna avevo due vocine, una che mi diceva “c’è lo sconto del 10%, se non compri adesso il Dremel dovrai pagarlo di più dopo" e l’altra diceva “non farti prendere dallo sconto, non devi spendere tutti questi soldi, sono tanti per le tue taschine da studentessa”..ma poi vedendo cosa si può fare con questo strumento, e pensando che se tornavo a casa a mani vuote sarei stata comunque tentata di comprarlo beh..ho speso i miei bei soldini per il Dremel 300, non è il top di gamma ma così ho messo d’accordo le due vocine che mi parlavano, e poi se c’è gente che spende 70 euro per un vestito o un paio di jeans..io invece li spendo in un trapano multifunzione che di sicuro non passerà mai di moda! In realtà ho comprato anche altre cosette in giro per la fiera, ma mi sono trattenuta perchè c’erano tanti, troppi stand e se mi fermavo in tutti era la fine!!
Adesso appena avrò tutto l’occorrente mi metterò al lavoro con questa fantastica bacchetta magica seguendo i consigli di Alessia, non potevo avere insegnante migliore!!

mercoledì 16 novembre 2011

Ossidazione del rame

Questa settimana purtroppo per impegni ho saltato l’appuntamento con i lunedì di Babirussa, ma tornerà la prossima settimana, intanto voglio continuare a parlare dei materiale per la bigiotteria, nello specifico del rame.

Come descritto nell’ultimo post dedicato alla pulizia dei bijoux, per far risplendere un metallo come il rame si deve trattare con metodi specifici, ma per sapere come trattarlo si deve conoscere bene il suo comportamento a seconda della soluzione che usiamo.
Così come possiamo pulire il rame togliendo l’ossido che si forma in superficie, così possiamo forzare la sua ossidazione naturale dovuta a reazioni con sostanze presenti nell’aria (normalmente ossigeno ma negli ambienti marittimi anche cloro).

Esistono vari tipi di ossidi di rame, cercherò di descriverli brevemente e spiegarvi come si formano:
Ossido rameico e rameoso: questi due ossidi sono i responsabili della patina scura tipica del rame anticato, l’ossido rameico (CuO) è di colore nero mentre l’ossido rameoso (CuO2) è di colore rosso scuro. Si formano in modo rapido mettendo il rame su una fonte di calore in presenza di ossigeno. La formazione di questi ossidi è facilitata anche dal fegato di zolfo o liver of sulfur , nome comune per il solfato di potassio, nel blog di Alessia e di Val trovate video e esperienze fatte con questo prodotto commerciale.
Solfato di rame (CuSO4): questo composto è il cosiddetto verderame, usato come anticrittogamico. Nella forma cristallina idrata (cioè con molecole d’acqua nella struttura cristallina) è di colore blu acceso, mentre nella sua forma anidra (cioè senza molecole d’acqua) è di colore biancastro. Si possono trovare nei siti di bricolage americani soluzioni chimiche adatte per far reagire il rame per formare questo ossido.
Carbonato rameico (CuCO3): è uno dei due composti che creano la patina chiamata verdigris, cioè una patina color verde che si forma quando il rame arriva a uno stato avanzato di ossidazione oppure se viene posto sopra a vapori di aceto. Infatti l’acido acetico può reagire con il rame metallico formando questo composto verde insolubile.
Cloruro rameico (CuCl2): questo composto si può notare normalmente nelle zone marittime, dove il rame è sottoposto a un’aggressione chimica da parte dell’areosol marino. Il cloruro di sodio del mare infatti può reagire con il rame formando questo composto verde-azzurro nella forma diidrata. Anche questo composto è considerato come verdigris, potete trovare un’ottima spiegazione della tecnica di formazione di questa patina artificiale nel blog di Chezbobo bijoux.

Per chi conosce l’inglese e vuole maggiori informazioni su tecniche di formazione delle patine consiglio i link Patina formulas  e Natural Ways to Patina and Clean Metals che dà varie informazioni su come trattare metalli per creare patine (alcuni un po’ strani come mettere la lamina di rame nella lettiera del gatto..beh, di sicuro è un metodo ecologico!)

Nota importante di sicurezza: questi ossidi sono tutti indicati come tossici: ogni composto chimico è catalogato e descritto in schede di sicurezza che forniscono sia informazioni sulle loro caratteristiche sia sul livello di tossicità e pericolosità per l’uomo e l’ambiente, potete quindi cercare on-line informazioni su ogni composto e trovare nella scheda di sicurezza ogni informazione utile. Nelle concentrazioni che noi incontriamo in media ogni giorno questi ossidi e evitandone il contatto non creano problemi, ma di sicuro per chi è in contatto per molto tempo con oggetti in rame è consigliabile considerare questa possibile tossicità (es: chi maneggia spesso monete di rame magari lavorando alla cassa di un supermercato). Per qualunque sostanza invece usata per la formazione delle patine (es: ammoniaca o liver of sulphur) seguire sempre le indicazioni descritte sulla confezione o almeno seguire le regole di sicurezza base:
  • occhiali protettivi (es. occhiali che non usate più);
  • guanti;
  • vestiti vecchi o meglio camice per proteggere i vestiti mentre lavorate;
  • non inalare direttamente i vapori che certe sostanze liberano, se dovete lavorarci per molto tempo indossate anche una mascherina.
Queste sono le informazioni che ho raccolto e che vorrei condividere con voi per farvi conoscere ciò che succede quando lavoriamo il rame. Forse è un po’ deformazione personale ma i miei studi mi portano sempre a cercare di capire come funziona una certa reazione, anche quando non succede in laboratorio ma nel vostro piccolo laboratorio di casa mentre volete creare i vostri gioielli, quindi spero di avervi un po’ incuriosito e aiutato come io mi sono incuriosita e informata per darvi queste nozioni.
Se avete curiosità e dubbi sono qui pronta per rispondervi!
Alla prossima, ciao ciao!

mercoledì 9 novembre 2011

Cura e pulizia di gioielli e componenti da bigiotteria

Una ragazza mi ha contattato per mail poco tempo fa mi ha chiesto alcune informazioni su come pulire gioielli in rame e ottone ossidati, e visto che l’argomento mi sembra abbastanza utile e interessante ho pensato di scrivere questo post per lei e per tutte quelle che si siano almeno chieste una volta come comportarsi quando si trovano in mano un gioiello ossidato o da pulire.


Vorrei provare quindi a descrivere qui un po’ le mie conoscenze acquisite sia da internet sia “sul campo” cioè sperimentando con le mie creazioni.

Cura
In generale la cura di un gioiello da bigiotteria è semplice ma indispensabile per far durare le sue caratteristiche nel tempo. Se avete comprato o da bancarelle o nei negozi di accessori desiderate che l’oggetto scelto sia sempre in buono stato per poterlo indossare quando volete, anche se la spesa è stata bassa. Potete quindi seguire questi semplici passaggi:
  • Riporre ogni bijoux in modo ordinato in portagioie o scatole con scomparti dedicati, riparati da aria e polvere e evitando che si aggroviglino tra loro (se possibile separandoli con un panno morbido);
  • Stare attente a non indossarli per tanto tempo o quando c’è molto caldo (per non sviluppare allergie o macchiare la pelle se il metallo è reattivo con il sudore);
  • Non spruzzare profumo direttamente sul gioiello (un consiglio in più è evitare in generale il profumo sulla pelle oltre che sul gioiello ma vaporizzarlo creando una nuvola intorno a voi);
  • evitare anche di far entrare in contatto la bigiotteria con cosmetici, detersivi o altre sostanze aggressive.
Pulizia
Per quanto riguarda gioielli costituiti da metalli sottoposti a ossidazione all’aria, come argento, rame o ottone, la pulizia è semplice: si può usare un panno pulito e morbido, strofinando bene per lucidare il metallo in tutti i punti più scuri. 

Ovvio che se il gioiello era già ossidato al momento dell’acquisto o vi piace l’effetto anticato che ha acquistato nel tempo non vi serve strofinare ma una pulizia leggera è comunque consigliabile.

Per trattare in modo più efficace la pulizia dell’ossido ci sono metodi specifici per ogni metallo.

Argento: esistono vari metodi ma il più veloce e sicuro è immergere i gioielli in argento in un bagno con bicarbonato di sodio, l’ambiente alcalino fa sì che sia più facile rimuovere l’ossido di argento, basta immergere i gioielli per pochi minuti e asciugarli con un panno pulito. Altri metodi come quello descritto qui sfruttano la presenza dell’alluminio per creare un ambiente elettrolitico che riporta l’argento ossidato ad argento metallico.

Rame e ottone: nei link trovate due vecchi post dedicati ai due metalli. Si possono pulire nello stesso modo, o con sostanze acide naturali come aceto o succo di limone diluendole e bagnando il panno, oppure con il metodo del bagno di aceto e sale descritto da Alessia qui. Queste soluzioni riescono ad intaccare l’ossido sviluppato sul metallo senza intaccare troppo la superfice.

Questi metodi sono da seguire principalmente quando il gioiello è costituito unicamente del metallo descritto, quando invece si parla di gioielli con componenti aggiunti alla creazione bisogna considerare se i materiali di cui sono fatti sopportino la pulizia o meno. 

Di base consiglio di evitare ogni contatto con sostanze che possono rovinare perle, pietre e altri componenti, spesso una semplice passata con un panno può bastare evitando di rovinare irrimediabilmente i componenti. 

Vorrei però darvi alcune dritte sulla resistenza di certi materiali:
Componenti in pasta polimerica o in resina: essendo materiale plastico e spesso trattato con vernici e colori meglio evitare ogni sostanza acida che possa intaccare la protezione. Se il componente è formato da strati in superficie può anche essere soggetto a usura e perdere il rivestimento superficiale durante l’uso (es: finte perle).
Cristalli (swarovski, di boemia o mezzi cristalli): il cristallo è a base di vetro e piombo, essendo il vetro uno dei materiali meno soggetto a corrosione (solo l’acido fluoridrico può corroderlo) è un materiale resistente; spesso però i cristalli utilizzati in bigiotteria subiscono trattamenti superficiali per aumentarne la lucentezza o hanno effetti particolari come l’effetto boreale AB per gli swarovski, quindi anche qui meglio evitare sostanze acide.
Pietre dure: gran parte delle pietre sono soggette a corrosione a contatto di acidi anche deboli come limone o aceto, principalmente quelle che contengono calcio o carbonati nella loro formula. I più resistenti sono i quarzi cristallini e i vetri in genere, mentre pietre microcristalline come l’occhio di tigre possono subire cambiamenti nella colorazione. Una pulizia specifica per le pietre dure è un lavaggio con sapone neutro non colorato e acqua a temperatura ambiente (fonte: www.giorgisas.con/testi/manutenzione.pdf)

Spero sia chiaro tutto fin qui, se avete dubbi potete scrivere un commento qui sotto oppure scrivermi alla mail che trovate qua sopra nella mia descrizione.
Se invece pensate che ci siano informazioni da aggiungere, cambiare o migliorare scrivetemi lo stesso, questa raccolta di informazioni non è fatta per essere la verità assoluta ma può e deve migliorare e arricchirsi!
Ciao ciao!